Sappiamo che è ubicata al primo piano del Palazzo reale di Palermo e che fu dedicata, per volere di Ruggero II, a San Pietro Apostolo, come scritto in un documento del 1132: nasce come chiesa privata ed è totalmente inglobata dal palazzo dei Normanni, dall'esterno praticamente non esiste.

L’iscrizione sulla base della cupola colloca nell’anno 1143 la datazione contemporanea dei mosaici del presbiterio. Al suo interno i mosaici bizantini rivestono tutte le pareti in alto delle navate formando bellissime figure. Il soffitto in legno della navata centrale è invece decorato con intagli e dipinti di stile arabo (muqarnas).

Il pregevole soffitto, una struttura autoreggente fatta di tavole sottili, riporta ben 750 dipinti indipendenti l’uno dall’altro: rappresentano il paradiso coranico che comprende i piaceri dei sensi e dello spirito con alberi, mostri, pavoni, aquile, uomini e suonatori.

Un vero tesoro è poi il candelabro monolitico di oltre 4 metri che viene utilizzato ancora oggi durante la messa di Pasqua.

Nell’abside si può osservare l’imponete figura del Cristo Pantocratore cioè Signore del Creato che ci benedice "alla greca" con la mano sinistra mentre con la destra tiene il libro della Bibbia in cui è scritto in greco e in latino: "Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita":

I mosaici bizantini sono formati da due lastre di vetro tra le quali si trova uno strato sottilissimo (e preziosissimo) d'oro: quindi ciò che luccica è oro, come lo è la Parola Dio.

Dal 3 luglio del 2015 la cappella voluta da Ruggero è Patrimonio dell'umanità Unesco rientando nel più ampio percorso dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.

La Cappella Palatina tra l'altro è l'unica chiesa italiana ad essere stata iinserita tra le 23 più belle chiese al mondo in una classifica stilata dal "Daily Telegraph", quotidiano del Regno Unito fondato nel 1855.

Centinaia di eventi importanti sono accaduti all’interno della preziosa Cappella, eccone alcuni:

Il 29 giugno del 1143, l'arcivescovo di Taormina, Filagato da Cerami, nel corso della cerimonia di inaugurazione pronunciò una famosa omelia: "Il tetto non si può certo saziare di guardarlo, e desta meraviglia a vederlo e sentirne parlare, essendo adornato di certi finissimi intagli variamente lavorati a forma di piccoli canestri, e rifulgendo d'oro da tutte le parti imita il cielo quando nell'aria serena risplende per il coro delle stelle".

Il 13 febbraio del 1177 era una domenica e Guglielmo II il Buono sposò qui Giovanna Plantogeno, sorella del re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone.

Il 28 aprile 1140, nel giorno della dedicazione della Cappella Palatina quando vi è stata istituita la Parrocchia intitolata a San Pietro, il re Ruggero fa stilare dal suo Cancelliere il privilegio "Col quale il munifico Re dota la Cappella e gli ecclesiastici preposti al suo servizio di congrue probende".

Nel privilegio rilasciato otto anni prima dall’Arcivescovo non si menzionava infatti il Re quale costruttore della chiesa ma solo come suo proprietario.

Nel 1142 Re Ruggero II fece collocare sul muro esterno della Cappella Palatina il primo orologio al fine di segnare le ore delle funzioni religiose che si svolgevano in essa. Non era proprio un orologio come si può credere ma una modernissima clessidra.

Il 7 maggio 1166 Guglielmo I morì e fu sepolto nella cripta della Cappella: nel 1182 dopo la rivolta dei baroni Guglielmo II, suo figlio, traslò la salma in un mausoleo all'interno del Duomo di Monreale.

In realtà essa è impropriamente chiamata "Cripta": nel 1117 lo spazio ipogero era già noto come primitiva chiesa di Santa Maria di Gerusalemme. A generare l'equivoco sono stati i cambiamenti fatti nel corso dei secoli all'ingresso della piccola chiesetta, oggi collegata da due scale simmetriche con la chiesa a livello superiore.

Il 7 marzo 1807 Carlo Felice sposò qui Maria Cristina di Napoli, figlia di Ferdinando di Borbone re di Napoli e di Sicilia (che dopo il Congresso di Vienna assumerà il titolo Re delle Due Sicilie) e Maria Carolina d’Austria. sorella di Maria Antonietta che andava invece in sposa a Luigi XVI.

Infine, il 29 gennaio 1848 il Palazzo Reale fu ferocemente saccheggiato dai rivoltosi palermitani: la "Rivoluzione siciliana" fu la prima a scoppiare in un anno colmo di rivoluzioni e rivolte popolari, avviando quell'ondata di moti rivoluzionari che sconvolse l'Europa e che viene definita primavera dei popoli. Portò alla proclamazione di un "nuovo" Regno di Sicilia ndipendente, che sopravvisse fino al maggio del 1849.

I rivoltosi, in ogni caso, decisero di non sfiorare la Cappella Palatina.

Fonte Balarm.it