Palermo è ricchissima di opere monumentali. Il suo centro storico è tra i più vasti d’Europa. Vi sono chiese, palazzi, piazze, porte e altre opere suggestive che vanno visitate andando in giro per la città. Qui di seguito vi indichiamo solo alcuni dei monumenti più notevoli che vanno visitati e tutti infatti sono visitabili.
Dopo le brevi indicazioni essenziali potete trovare gli indirizzi ed i recapiti telefonici per avere informazioni sugli orari e le condizioni di visita. Se poi volete più informazioni sui monumenti riportati potete approfondire le notizie cliccando sui link riportati.


Palazzo RealePalazzo Reale o dei Normanni
Sorge nel nucleo più antico della città, sopra un insediamento punico. E’ la sede dell’Assemblea regionale siciliana. Uno dei monumenti più visitati della città e la più antica dimora reale d’Europa. Dentro il Palazzo troviamo un gioiello d’arte! La Cappella Palatina definita da Guy de Maupassant la chiesa più bella del mondo.


San Giovanni degli Eremiti
Tra i più interessanti esemplari dell’arte siculo-normanna, è considerato uno dei monumenti simbolo di Palermo. Uno degli edifici ecclesiastici più affascinanti e singolari della nostra città. Provate ad immaginare Palermo senza il fascino esotico delle cupolette intonacate di rosso che coprono la chiesa di S. Giovanni degli Eremiti.
Confinante con l’antica cinta muraria medievale sudoccidentale della città, il complesso di S.Giovanni degli Eremiti è situato nei pressi di Palazzo dei Normanni nel tratto un tempo lambito dalle acque del fiume del Maltempo (Kemonia), uno dei due fiumi che un tempo attraversavano la città (oggi interrato).


Palazzo della Zisa
Riconosciuti come i protagonisti di una delle corti più ammirate del Medioevo, i sovrani normanni di Sicilia, accanto alla tradizionale fama di guerrieri, uniscono anche quella di committenti di prestigiosi e raffinati edifici civili e religiosi.
Il gran conte Ruggero e i suoi discendenti nell’intento di creare “un paesaggio ideale”, realizzarono nella grande Piana di Palermo un’immenso Parco Reale, un Paradiso in terra, dove gli Altavilla promossero l’edificazione dei loro “Sollazzi Regi” (luoghi di delizie) splendide dimore di svago e di riposo circondate da magnifici giardini dalla vegetazione lussureggiante, padiglioni di caccia, laghi artificiali e peschiere.

La Cuba
Situata all’interno di quello che un tempo era l’esteso parco di caccia dei re normanni chiamato il “Genoard ” ( paradiso della terra ), la Cuba (dall’arabo qubba) che vuol dire arco, volta, sorge poco lontano da Porta Nuova.
Questo sontuoso palazzo, che presenta tutti i caratteri peculiari dell’ architettura d’età normanna, fu voluto da Guglielmo II il Buono, come testimonia una iscrizione araba in caratteri cufici che decora la cornice d’attico della fabbrica.
Il palazzo, coevo a quello della Zisa, che eguagliò in magnificenza, venne portato a compimento nel 1180, era uno dei “sollazzi” regi ( luoghi di delizie), ed un tempo era circondato da un magnifico parco con vigneti, frutteti e da una grande peschiera.


Teatro Massimo
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, di Palermo, è il più grande teatro lirico d’Italia ed il terzo d’Europa. La struttura, realizzata in stile neoclassico-eclettico, richiama le forme dell’architettura classica, con la sua celebre scalinata, le colonne con capitelli corinzi, il porticato e la grande cupola metallica. Sorge nell’attuale piazza Verdi, dove un tempo si trovavano la chiesa delle Stimmate ed il monastero di San Giuliano che vennero demoliti alla fine dell’Ottocento proprio per fare spazio al maestoso edificio. I lavori iniziarono nel 1875 dopo le numerose polemiche che seguirono il concorso del 1864 vinto dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, alla cui morte subentrò il figlio Ernesto, anche lui architetto, che, su richiesta del Comune di Palermo, accettò di ultimare l’opera del padre.

Teatro Politeama
Il teatro Politeama Garibaldi di Palermo, progettato dall’architetto Giuseppe Damiani Almejda è un armonioso e imponente edificio di stile pompeiano che si trova in piazza Ruggero Settimo, una delle piazze più belle e vivaci della città.
Il teatro Politeama è stato il primo in ordine di tempo a sorgere nella città nuova,  infatti la sua costruzione inizia, nel 1867, quasi in concomitanza con la fabbrica del teatro Massimo e si conclude nel 1891 per volontà dell’amministrazione comunale della città.


Quattro canti (Piazza Vigliena)
I cosiddetti quattro Canti, situati in piazza Villena, rappresentano il centro della Palermo barocca. La sua struttura, perfettamente ottagonale, è formata dall’alternanza di strade (Via Vittorio Emanuele e via Maqueda) e quinte architettoniche.
Le facciate che formano la piazza, durante le ore del giorno, risultano sempre illuminate almeno da un lato, ed è per questo che sono anche conosciute con il nome di “Teatro del Sole”. Le statue presenti nella piazza sono state collocate da Mariano Smiriglio, ingegnere del Senato palermitano, a partire dal 1617 e rappresentano i fiumi di Palermo (Oreto, Kemonia, Pannaria e Papireto), l’allegoria delle stagioni, i regnanti storici della città e le sante patrone palermitane.


Piazza Pretoria
La stupenda piazza si trova poco distante dai Quattro Canti, esattamente nel baricentro della città storica di Palermo. Al centro la “Fontana Pretoria”, nota come “Piazza della Vergogna” per la nudità delle statue, occupa tutto il centro della Piazza ed è una delle più belle fontane d’Italia. E’ composta da due anelli concentrici di pietra divisi da un anello d’acqua, sormontati da scalinate che fungono da piccoli ponti e parapetti di marmo. Al centro uno stelo composto da tre vasche posizionate una sull’altra, dove fuoriesce un fusto di marmo che sorregge un puttino con una cornucopia, simbolo mitologico di cibo e abbondanza, gli déi dell’Olimpo ed i fiumi di Palermo, Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce.  Tutto intorno statue di uomini e donne, divinità pagane e teste di animali che versano acqua nelle vasche.

Porta Nuova
Un tempo la città di Palermo era circondata da mura e vi erano anche delle porte di ingresso, la più importante era la Porta detta del Palazzo.
Questa Porta fu chiusa forse nel 1460 e ne fu costruita un’altra all’estremità della strada principale e fu chiamata Porta dell’Aquila, ma la popolazione la chiamò subito Nuova.
Essa fu ornata di fregi e di simboli tra cui quattro turchi sconfitti. Due dei quali con le braccia mozzate e due con le braccia incrociate in segno di sottomissione, a ricordo della vittoria Africana. La manieristica costruzione si ispira ai monumenti trionfali romani antichi ma anche alla tarda architettura rinascimentale con larghi influssi manieristici.

Porta Felice
La nascita di Porta Felice risale al 6 luglio del 1582, per dare un monumentale ingresso al Cassaro (l’attuale Corso Vittorio Emanuele), che l’anno prima era stato prolungato fino al mare, raggiungendo così l’altra bellissima strada che costeggiava le mura e la spiaggia, quella che il senato palermitano chiamò “strada Colonna”, l’attuale Foro Italico.
Il nome “Felice”  fu dato in onore della moglie del vicerè, donna Felice Orsini.
Grande protagonista della vita palermitana, Porta Felice vide passare, attraverso i suoi piloni, sovrani, vicerè, nobiltà, processioni, il carro del Festino di Santa Rosalia e le carrozze con gli equipaggi per la celebre passeggiata alla Marina della Belle Epoque.

Torre di San Nicolò
Proprio vicino alla Chiesa di San Nicolò di Bari all’Albergheria, sorge una slanciata costruzione quadrangolare con i conci ben squadrati, si tratta della trecentesca torre civica facente parte del sistema di trasmissioni. Fatta edificare dalla universitas palermitana per difendere le mura del “Cassaro”, non faceva parte delle strutture della chiesa, ma risultava svincolata ed isolata. La torre di San Nicolò all’Albergheria, composta da quattro livelli,  è stata edificata con pietrame a grossi conci, utilizzando massi tufacei squadrati, che le conferiscono una linea rigorosa e severa.

Santa Maria dello Spasimo
Nacque, nel XVI secolo, come complesso conventuale intitolato a Santa Maria dello Spasimo, dedicato al dolore immenso di Maria, che soffre dinanzi al figlio che crolla sotto il peso della Croce sulla via del Calvario.
Il progetto iniziale, peraltro molto ambizioso, non fu mai portato a termine, lasciando la sontuosa opera incompiuta. Sconsacrato come chiesa, il complesso divenne il primo teatro pubblico della città e dopo diversi rimaneggiamenti oggi la chiesa con la sua navata a cielo aperto, è un luogo suggestivo adibito a spazio culturale che ospita eventi di vario genere, un’incantevole scenario per manifestazioni teatrali e musicali.

fonte: palermoviva.it